Che cos’è una moto d’epoca
Una moto diventa d’epoca dopo 20 anni, se iscritta in un registro storico. Ciò offre vantaggi fiscali, come bollo ridotto e assicurazione agevolata, ma richiede il rispetto di norme specifiche
Un veicolo d’epoca non è semplicemente un mezzo di trasporto vecchio, ma un vero e proprio pezzo di storia su due ruote. Per essere considerata d’epoca, una moto deve possedere determinate caratteristiche e rispettare criteri specifici. In Italia, come in molti altri paesi, la classificazione di “veicolo d’epoca” non si basa solo sull’età del mezzo, ma anche sul suo valore storico e collezionistico.
Un veicolo d’epoca è generalmente un mezzo che viene conservato e mantenuto per il suo interesse storico. Questi veicoli sono spesso esentati da alcune normative più recenti, e sono soggetti a regole particolari per quanto riguarda l’uso su strada, l’assicurazione e la manutenzione.
La domanda cruciale è: dopo quanti anni una moto può essere considerata d’epoca? In Italia, una moto diventa ufficialmente “d’epoca” quando raggiunge i 20 anni dalla data di prima immatricolazione.
Tuttavia, per ottenere questo status, non basta solo che la moto abbia più di due decenni: deve essere iscritta in un registro storico riconosciuto, come quello dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano) o della FMI (Federazione Motociclistica Italiana).
Questo processo di iscrizione non è automatico: la moto deve essere in condizioni originali o restaurata fedelmente rispetto al modello originale. Eventuali modifiche non autorizzate o restauri non conformi possono compromettere il riconoscimento dello status di moto d’epoca. Una volta riconosciuta come d’epoca, la moto può godere di una serie di benefici e agevolazioni, ma anche di alcune limitazioni.