Durata pneumatici moto: tutto quello che c’è da sapere

La durata degli pnuematici moto e scooter dipende da molte variabili (non solo l’età) che riguardano sia l’uso, sia la manutenzione. Vediamo insieme quali sono

Quanto durano le gomme della moto? Quando cambiare i pneumatici del mio scooter? Queste sono domande che ci fate spesso, spessissimo. È oggettivamente difficile fornire un dato numerico, ma se proprio volete, ve lo diamo. Per esempio, parliamo di una BMW R 1250 GS equipaggiata con gomme on/off orientate per l’80% all’uso su asfalto. Il produttore – di fascia premium – ci risponde. “Per l’anteriore abbiamo una durata compresa tra i 10 e i 20.000 chilometri. Per il posteriore da 6.000 a 20.000. Dipende come è ovvio dalle condizioni d’uso”.

Un range troppo vasto

Come vedete, il range è davvero ampio e praticamente non risponde alla nostra domanda. Perché un conto è fare 6.000 km con una gomma, un altro è farne 20.000. Per esperienza posso dire che con pneumatici del genere (Metzeler Tourance, Michelin Anakee, Metzeler Tourance Next), su una delle mie moto personali (Honda Transalp 700), non ho mai percorso meno di 15.000-16.000 km con un treno di gomme, utilizzandole sia in città sia nelle vacanze in coppia e con i bagagli. E, quando le ho cambiate, avrei potuto fare ancora parecchia strada. Ma questa è la “mia” percorrenza, che è il frutto di una certa combinazione di tantissime variabili. Tra le quali, appunto, la moto. Perché, per fare un esempio, le stesse Pirelli Scorpion Rally STR 90/90-21 e 150/70-18 che sono di primo equipaggiamento su una Husqvarna 901 Norden o su una Aprilia Tuareg 660 a parità di condizioni d’uso (percorsi e stile di guida) presenteranno chilometraggi diversi.

Cosa influisce sulla durata delle gomme

La domanda quindi non è tanto “quanta strada faccio con un treno di gomme?” perché abbiamo visto che un range da 6.000 a 20.000 km è davvero poco indicativo. La domanda da porsi è: “Cosa influisce sulla durata delle gomme?”. Ecco qui quelle mille variabili che entrano in gioco. Alcune sono ovvie, come lo stile di guida. Però dipende anche come hai impostato il controllo di trazione e gli altri aiuti elettronici alla guida. Poi, ipotizziamo di mettere le ruote fuori dall’asfalto. Anche limitandoci alle strade bianche, sul battistrada sarà molto diverso l’effetto di un ghiaietto ben battuto rispetto a uno sterrato con sassi taglienti, che possono provocare dei microtagli.

La variabile del carico

Ma tutto questo è sempre piuttosto ovvio e molto prevedibile. Per esempio, avreste mai pensato che il carico aerodinamico influisce sull’usura dei pneumatici? Le grandi valigie in alluminio e i plexi maggiorati, la guida a busto eretto possono provocare una maggiore deportanza, che influirà sull’usura. E in questo discorso entra anche la velocità. Lo stesso pilota sulla stessa moto, a gas costante, consumerà maggiormente le proprie gomme se guida a 180 km/h su una autobahn tedesca che non a 130 km/h sulle nostre autostrade.

La scelta della mescola

Un altro aspetto che può riservare delle sorprese in fatto di chilometraggio è la scelta del pneumatico. Un pneumatico più duro, dal grip inferiore, può dare infatti adito a un microslittamento che porta a una maggiore usura. Inoltre, parlando sempre di pista, va tenuta in considerazione la qualità dell’usura stessa: gomme più dure possono “strapparsi” in accelerazione – soprattutto se abbinate a sospensioni troppo rigide che non copiano bene e rimandano quindi parte del loro lavoro alle gomme – portando a un’usura qualitativamente peggiore e meno uniforme.

Gli pneumatici e la scadenza

Infine, la variabile legata all’anzianità: le gomme hanno una durata temporale? Hanno una scadenza? La risposta è no. Anche sei anni di vita non sono un problema con pneumatici di qualità. A patto che siano stati ben conservati e mantenuti, soprattutto nei periodi di sosta invernale del veicolo.
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